Tobia
CEI 2008 Torna al libro
CEI 1974
CEI 2008
3
3,1 Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi iniziai questa preghiera di lamento:
CEI 1974
Tb3,1 Con l`animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi presi a dire questa preghiera di lamento:
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"Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo.
3,2-6
Tu sei giusto, Signore: questa preghiera di lamento (v. 1) è una delle confessioni di peccato collettivo tipiche del post-esilio (vedi Esd 9,6-15; Ne 9,5-37; Bar 1,15-3,8; Dn 3,26-45).
CEI 1974
Tb3,2 "Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo.
CEI 2008
3,3Ora, Signore, ricòrdati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri.
CEI 1974
Tb3,3 Ora, Signore, ricordati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri.
CEI 2008
3,4Violando i tuoi comandamenti, abbiamo peccato davanti a te. Ci hai consegnato al saccheggio; ci hai abbandonato alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi.
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Tb3,4 Violando i tuoi comandi, abbiamo peccato davanti a te. Tu hai lasciato che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi.
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3,5Ora, quando mi tratti secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi comandamenti, camminando davanti a te nella verità.
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Tb3,5 Ora, nel trattarmi secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi decreti, camminando davanti a te nella verità.
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3,6Agisci pure ora come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. Gli insulti bugiardi che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia liberato da questa prova; fa' che io parta verso la dimora eterna. Signore, non distogliere da me il tuo volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia, e così non sentirmi più insultare!".
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Tb3,6 Agisci pure ora come meglio ti piace; dà ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. I rimproveri che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia tolto da questa prova; fà che io parta verso l`eterno soggiorno; Signore, non distogliere da me il volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia e così non sentirmi più insultare!".
Sventure e preghiera di Sara
Sventure e preghiera di Sara
CEI 2008
Nello stesso giorno a Sara, figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò di sentirsi insultare da parte di una serva di suo padre,
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Tb Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre.
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poiché lei era stata data in moglie a sette uomini, ma Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: "Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto portare il nome.
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Tb Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: "Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto godere.
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3,9Perché vorresti colpire noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non dobbiamo mai vedere né figlio né figlia".
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Tb3,9 Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né figlia".
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3,10In quel giorno dunque ella soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma, tornando a riflettere, pensava: "Che non insultino mio padre e non gli dicano: "La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure". Così farei precipitare con angoscia la vecchiaia di mio padre negli inferi. Meglio per me che non mi impicchi, ma supplichi il Signore di farmi morire per non sentire più insulti nella mia vita".
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Tb3,10 In quel giorno dunque essa soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l`intenzione di impiccarsi. Ma tornando a riflettere pensava: "Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli dicano: La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure. Così farei precipitare la vecchiaia di mio padre con angoscia negli inferi. Farò meglio a non impiccarmi e a supplicare il Signore che mi sia concesso di morire, in modo da non sentire più insulti nella mia vita".
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In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: "Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre.
3,11
Benedetto sei tu: la frequenza di simili preghiere di benedizione è una caratteristica del libro di Tobia (3,11; 4,19; 8,5.15; 10,14; 11,14.15.16; 12,6.17.18.20.22; 13,2.7; 14,2.8.15).
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Tb3,11 In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: "Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre.
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3,15e che non ho disonorato il mio nome né quello di mio padre nella terra dell'esilio. Io sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano ereditare, né un fratello vicino né un parente per il quale io possa serbarmi come sposa. Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi che io muoia, guarda a me con benevolenza: che io non senta più insulti".
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Tb3,15 e che non ho disonorato il mio nome, né quello di mio padre nella terra dell`esilio. Io sono l`unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano ereditare, né un fratello vicino, né un parente, per il quale io possa serbarmi come sposa. Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi che io muoia, guardami con benevolenza: che io non senta più insulti".
Dio esaudice la preghiera di Tobi e Sara
Dio esaudice la preghiera di Tobi e Sara
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In quel medesimo momento la preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria di Dio
CEI 1974
Tb In quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta davanti alla gloria di Dio
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e fu mandato Raffaele a guarire tutti e due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio, e a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e così scacciare da lei il cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava a Tobia prenderla in sposa, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava in casa dal cortile e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.
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Tb3,17 e fu mandato Raffaele a guarire i due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio; a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.