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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Salmi - 90

Salmi

ETERNITÀ DI DIO E BREVITÀ DELLA VITA DELL’UOMO
90 Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio.

Signore, tu sei stato per noi un rifugio
di generazione in generazione.

90,1 Domina in questa preghiera, che nel titolo del salmo viene attribuita a Mosè (v. 1), il simbolismo del tempo e dello spazio. Da una parte vi è il riconoscimento della stabilità di Dio; dall’altra la constatazione dell'inconsistenza e fragilità; dell'uomo (polvere, turno di veglia nella notte, erba del campo, soffio).
2 Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

3 Tu fai ritornare l'uomo in polvere,
quando dici: "Ritornate, figli dell'uomo".

4 Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

5 Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l'erba che germoglia;

6 al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

7 Sì, siamo distrutti dalla tua ira,
atterriti dal tuo furore!

8 Davanti a te poni le nostre colpe,
i nostri segreti alla luce del tuo volto.

9 Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua collera,
consumiamo i nostri anni come un soffio.

10 Gli anni della nostra vita sono settanta,
ottanta per i più robusti,
e il loro agitarsi è fatica e delusione;
passano presto e noi voliamo via.

11 Chi conosce l'impeto della tua ira
e, nel timore di te, la tua collera?

12 Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.

13 Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

14 Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.

15 Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male.

16 Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.

17 Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l'opera delle nostre mani,
l'opera delle nostre mani rendi salda.



Note al testo

90,1 Domina in questa preghiera, che nel titolo del salmo viene attribuita a Mosè (v. 1), il simbolismo del tempo e dello spazio. Da una parte vi è il riconoscimento della stabilità di Dio; dall’altra la constatazione dell'inconsistenza e fragilità; dell'uomo (polvere, turno di veglia nella notte, erba del campo, soffio).