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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Salmi - 82

Salmi

CONDANNA DEI GIUDICI CORROTTI
82 Salmo. Di Asaf.

Dio presiede l'assemblea divina,
giudica in mezzo agli dèi:

82,1 È una requisitoria che in origine era destinata, probabilmente, ai falsi dèi, incapaci di rendere giustizia agli oppressi e inerti di fronte agli avvenimenti che accadono nel mondo. In seguito è divenuta un'accusa rivolta ai giudici disonesti e corrotti che favoriscono l'operato del malvagio a scapito dei più indifesi. Con la condanna invocata su di loro, si leva anche il grido di speranza verso Dio, perché ristabilisca il diritto e la giustizia sulla terra.
2 "Fino a quando emetterete sentenze ingiuste
e sosterrete la parte dei malvagi?

3 Difendete il debole e l'orfano,
al povero e al misero fate giustizia!

4 Salvate il debole e l'indigente,
liberatelo dalla mano dei malvagi!".

5 Non capiscono, non vogliono intendere,
camminano nelle tenebre;
vacillano tutte le fondamenta della terra.

Io ho detto: "Voi siete dèi,
siete tutti figli dell'Altissimo,

82,6 Voi siete dèi: espressione ironica in quanto riferita agli idoli; nei confronti dei giudici esalta la nobiltà del loro ufficio, che li rende simili a Dio giudice. Il passo è citato in Gv 10,34.
7 ma certo morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti".

8 Àlzati, o Dio, a giudicare la terra,
perché a te appartengono tutte le genti!



Note al testo

82,1 È una requisitoria che in origine era destinata, probabilmente, ai falsi dèi, incapaci di rendere giustizia agli oppressi e inerti di fronte agli avvenimenti che accadono nel mondo. In seguito è divenuta un'accusa rivolta ai giudici disonesti e corrotti che favoriscono l'operato del malvagio a scapito dei più indifesi. Con la condanna invocata su di loro, si leva anche il grido di speranza verso Dio, perché ristabilisca il diritto e la giustizia sulla terra.
82,6 Voi siete dèi: espressione ironica in quanto riferita agli idoli; nei confronti dei giudici esalta la nobiltà del loro ufficio, che li rende simili a Dio giudice. Il passo è citato in Gv 10,34.