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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Salmi - 35

Salmi

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NT greco

IMPLORAZIONE DEL GIUSTO PERSEGUITATO
CEI 2008 35 Di Davide.

Signore, accusa chi mi accusa,
combatti chi mi combatte.

35,1 Il salmista, consapevole di essere innocente e di subire ingiustamente lo scherno e la derisione dei nemici, si rivolge a Dio. L’invocazione da una parte esprime il riconoscimento che solo il Dio d’Israele può offrire salvezza; dall’altra contiene la richiesta del capovolgimento della situazione. Vedi anche nota a Sal 109.
CEI 2008 35,2 Afferra scudo e corazza
e sorgi in mio aiuto.

CEI 2008 35,3 Impugna lancia e scure contro chi mi insegue;
dimmi: "Sono io la tua salvezza".

CEI 2008 35,4 Siano svergognati e confusi
quanti attentano alla mia vita;
retrocedano e siano umiliati
quanti tramano la mia sventura.

CEI 2008 35,5 Siano come pula al vento
e l'angelo del Signore li disperda;

CEI 2008 35,6 la loro strada sia buia e scivolosa
quando l'angelo del Signore li insegue.

CEI 2008 35,7 Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,
senza motivo mi hanno scavato una fossa.

CEI 2008 35,8 Li colga una rovina improvvisa,
li catturi la rete che hanno teso
e nella rovina siano travolti.

CEI 2008 Ma l'anima mia esulterà nel Signore
e gioirà per la sua salvezza.

35,9-10 anima... ossa: mentre in Sal 6,3-4 i due termini indicano l’essere umano che si sente avvilito e prostrato, qui essi denotano al contrario un sentimento profondo di gioia e liberazione.
CEI 2008 35,10 Tutte le mie ossa dicano:
"Chi è come te, Signore,
che liberi il povero dal più forte,
il povero e il misero da chi li rapina?".

CEI 2008 35,11 Sorgevano testimoni violenti,
mi interrogavano su ciò che ignoravo,

CEI 2008 35,12 mi rendevano male per bene:
una desolazione per l'anima mia.

CEI 2008 Ma io, quand'erano malati, vestivo di sacco,
mi affliggevo col digiuno,
la mia preghiera riecheggiava nel mio petto.

35,13 vestivo di sacco… digiuno: espressioni che denotano dolore, lutto, sofferenza.
CEI 2008 35,14 Accorrevo come per un amico, come per un mio fratello,
mi prostravo nel dolore come in lutto per la madre.

CEI 2008 35,15 Ma essi godono della mia caduta, si radunano,
si radunano contro di me per colpirmi di sorpresa.
Mi dilaniano di continuo,

CEI 2008 mi mettono alla prova, mi coprono di scherni;
contro di me digrignano i loro denti.

35,16 digrignano i loro denti: indica scherno; anche “strizzare l’occhio” (v. 19) esprime derisione, disprezzo.
CEI 2008 35,17 Fino a quando, Signore, starai a guardare?
Libera la mia vita dalla loro violenza,
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.

CEI 2008 35,18 Ti renderò grazie nella grande assemblea,
ti loderò in mezzo a un popolo numeroso.

CEI 2008 35,19 Non esultino su di me i nemici bugiardi,
non strizzino l'occhio quelli che, senza motivo, mi odiano.

CEI 2008 35,20 Poiché essi non parlano di pace;
contro gente pacifica tramano inganni.

CEI 2008 35,21 Spalancano contro di me la loro bocca;
dicono: "Bene! I nostri occhi hanno visto!".

CEI 2008 35,22 Signore, tu hai visto, non tacere;
Signore, da me non stare lontano.

CEI 2008 35,23 Déstati, svégliati per il mio giudizio,
per la mia causa, mio Dio e Signore!

CEI 2008 35,24 Giudicami secondo la tua giustizia, Signore, mio Dio,
perché di me non debbano gioire.

CEI 2008 35,25 Non pensino in cuor loro: "È ciò che volevamo!".
Non dicano: "Lo abbiamo divorato!".

CEI 2008 35,26 Sia svergognato e confuso chi gode della mia rovina,
sia coperto di vergogna e disonore chi mi insulta.

CEI 2008 35,27 Esulti e gioisca chi ama il mio diritto,
dica sempre: "Grande è il Signore,
che vuole la pace del suo servo".

CEI 2008 35,28 La mia lingua mediterà la tua giustizia,
canterà la tua lode per sempre.