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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Giudici - 14

Giudici

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NT greco

CEI 2008 14 Sansone scese a Timna, e a Timna vide una donna tra le figlie dei Filistei.
14,1 Timna: si trova a pochi chilometri da Sorea; assegnata alla tribù di Dan (Gs 19,43), al tempo di Sansone la città doveva essere in mano ai Filistei.
CEI 2008 14,2Tornato a casa, disse al padre e alla madre: "Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; prendetemela in moglie".
CEI 2008 14,3Suo padre e sua madre gli dissero: "Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non circoncisi?". Ma Sansone rispose al padre: "Prendimi quella, perché mi piace".
CEI 2008 Suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore, il quale cercava un motivo di scontro con i Filistei. In quel tempo i Filistei dominavano Israele.
14,4 i Filistei dominavano Israele: dalla zona costiera, i Filistei tentavano di risalire la zona collinare dove si svolgono i fatti, zona chiamata la Sefela, e da questa, sempre muovendo verso est, cercavano di penetrare nel territorio di Giuda (vedi 15,11). Saranno un pericolo costante fino a quando Davide non li sconfiggerà definitivamente.
CEI 2008 14,5Sansone scese con il padre e con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leoncello venirgli incontro ruggendo.
CEI 2008 Lo spirito del Signore irruppe su di lui, ed egli, senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla al padre e alla madre.
14,6 Lo spirito del Signore: è all’origine della forza di Sansone; così anche in 14,19 e 15,14.
CEI 2008 14,7Scese dunque, parlò alla donna e questa gli piacque.
CEI 2008 14,8Dopo qualche tempo tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco, nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e del miele.
CEI 2008 14,9Egli ne prese nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando. Quand'ebbe raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone.
CEI 2008 14,10Suo padre scese dunque da quella donna e Sansone fece là un banchetto, perché così usavano fare i giovani.
CEI 2008 14,11Quando lo ebbero visto, presero trenta compagni perché stessero con lui.
CEI 2008 14,12Sansone disse loro: "Voglio proporvi un enigma. Se voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l'indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti;
CEI 2008 14,13ma se non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me".
CEI 2008 14,14Quelli gli risposero: "Proponi l'enigma e noi lo ascolteremo". Egli disse loro:

"Da colui che mangia è uscito quel che si mangia
e dal forte è uscito il dolce".
Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l'enigma.
CEI 2008 14,15Al quarto giorno dissero alla moglie di Sansone: "Induci tuo marito a spiegarti l'enigma; se no, daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per spogliarci?".
CEI 2008 14,16La moglie di Sansone si mise a piangergli intorno e a dirgli: "Tu hai per me solo odio e non mi ami; hai proposto un enigma ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!". Le disse: "Ecco, non l'ho spiegato neanche a mio padre e a mia madre e dovrei spiegarlo a te?".
CEI 2008 14,17Ella continuò a piangergli intorno durante i sette giorni del banchetto. Il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, e lei spiegò l'enigma ai figli del suo popolo.
CEI 2008 14,18Gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone:
"Che c'è di più dolce del miele?
Che c'è di più forte del leone?".
Rispose loro:
"Se non aveste arato con la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio enigma".
CEI 2008 14,19Allora lo spirito del Signore irruppe su di lui ed egli scese ad Àscalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l'enigma. Poi, acceso d'ira, risalì alla casa di suo padre,
CEI 2008 14,20e la moglie di Sansone fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze.