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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 30

Giobbe

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NT greco

CEI 2008 30 Ora, invece, si burlano di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
30,1-31 Giobbe rievoca la sua attuale situazione di infelicità
CEI 2008 30,2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
CEI 2008 30,3disfatti dall'indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
da lungo tempo regione desolata,
CEI 2008 raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
30,4  erbe amare e radici: gli unici alimenti che si potevano trovare in tempo di carestia.
CEI 2008 30,5Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
CEI 2008 30,6dimorano perciò in orrendi dirupi,
nelle grotte della terra e nelle rupi.
CEI 2008 30,7In mezzo alle macchie urlano
accalcandosi sotto i roveti,
CEI 2008 30,8razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
CEI 2008 30,9Ora, invece, io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
CEI 2008 30,10Hanno orrore di me e mi schivano
né si trattengono dallo sputarmi in faccia!
CEI 2008 30,11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
CEI 2008 30,12A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
CEI 2008 30,13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
CEI 2008 30,14Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
CEI 2008 30,15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
CEI 2008 30,16Ed ora mi consumo,
mi hanno colto giorni funesti.
CEI 2008 30,17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
CEI 2008 30,18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
CEI 2008 30,19Mi ha gettato nel fango:
sono diventato come polvere e cenere.
CEI 2008 30,20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
CEI 2008 30,21Sei diventato crudele con me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
CEI 2008 30,22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
CEI 2008 30,23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove convengono tutti i viventi.
CEI 2008 30,24Nella disgrazia non si tendono forse le braccia
e non si invoca aiuto nella sventura?
CEI 2008 30,25Non ho forse pianto con chi aveva una vita dura
e non mi sono afflitto per chi era povero?
CEI 2008 30,26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
CEI 2008 30,27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d'affanno mi hanno raggiunto.
CEI 2008 30,28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
CEI 2008 Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30,29 sciacalli e struzzi: considerati animali impuri e nemici dell’uomo. In 39,13-18 lo struzzo è presentato come animale stupido e crudele.
CEI 2008 30,30La mia pelle annerita si stacca,
le mie ossa bruciano per la febbre.
CEI 2008 30,31La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto la voce di chi piange.