Esdra
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AT greco
CEI 2008
3
Giunse il settimo mese e gli Israeliti stavano nelle città. Il popolo si radunò come un solo uomo a Gerusalemme.
AT greco
1Es3,1καὶ βασιλεὺς Δαρεῖος ἐποίησεν δοχὴν μεγάλην πᾶσιν τοῖς ὑπ’ αὐτὸν καὶ πᾶσιν τοῖς οἰκογενέσιν αὐτοῦ καὶ πᾶσιν τοῖς μεγιστᾶσιν τῆς Μηδίας καὶ τῆς Περσίδος
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3,2Allora si levarono Giosuè, figlio di Iosadàk, con i suoi fratelli, i sacerdoti, e Zorobabele, figlio di Sealtièl, con i suoi fratelli, e costruirono l'altare del Dio d'Israele, per offrirvi olocausti, come è scritto nella legge di Mosè, uomo di Dio.
AT greco
1Es3,2καὶ πᾶσιν τοῖς σατράπαις καὶ στρατηγοῖς καὶ τοπάρχαις τοῖς ὑπ’ αὐτὸν ἀπὸ τῆς Ἰνδικῆς μέχρι τῆς Αἰθιοπίας ἐν ταῖς ἑκατὸν εἴκοσι ἑπτὰ σατραπείαις
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Fissarono l'altare sulle sue basi, poiché erano presi dal terrore delle popolazioni locali, e vi offrirono sopra olocausti al Signore, gli olocausti del mattino e della sera.
AT greco
1Es3,3καὶ ἐφάγοσαν καὶ ἐπίοσαν καὶ ἐμπλησθέντες ἀνέλυσαν ὁ δὲ Δαρεῖος ὁ βασιλεὺς ἀνέλυσεν εἰς τὸν κοιτῶνα καὶ ἐκοιμήθη καὶ ἔξυπνος ἐγένετο
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Celebrarono la festa delle Capanne, come sta scritto, e offrirono olocausti quotidiani, nel numero prescritto per ogni giorno,
3,4
la festa delle Capanne: è descritta in Ne 8,14-18.
AT greco
1Es3,4τότε οἱ τρεῖς νεανίσκοι οἱ σωματοφύλακες οἱ φυλάσσοντες τὸ σῶμα τοῦ βασιλέως εἶπαν ἕτερος πρὸς τὸν ἕτερον
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3,5e poi l'olocausto perenne, per i noviluni, per tutte le solennità consacrate al Signore e per tutti coloro che volevano fare offerte spontanee al Signore.
AT greco
1Es3,5εἴπωμεν ἕκαστος ἡμῶν ἕνα λόγον ὃς ὑπερισχύσει καὶ οὗ ἂν φανῇ τὸ ῥῆμα αὐτοῦ σοφώτερον τοῦ ἑτέρου δώσει αὐτῷ Δαρεῖος ὁ βασιλεὺς δωρεὰς μεγάλας καὶ ἐπινίκια μεγάλα
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3,6Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del mese settimo, benché del tempio del Signore non fossero poste le fondamenta.
AT greco
1Es3,6καὶ πορφύραν περιβαλέσθαι καὶ ἐν χρυσώμασιν πίνειν καὶ ἐπὶ χρυσῷ καθεύδειν καὶ ἅρμα χρυσοχάλινον καὶ κίδαριν βυσσίνην καὶ μανιάκην περὶ τὸν τράχηλον
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3,7Allora diedero denaro agli scalpellini e ai falegnami, e alimenti, bevande e olio alla gente di Sidone e di Tiro, perché inviassero il legname di cedro dal Libano per mare fino a Giaffa, secondo la concessione fatta loro da Ciro, re di Persia.
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3,8Nel secondo anno dal loro arrivo al tempio di Dio a Gerusalemme, nel secondo mese, diedero inizio ai lavori Zorobabele, figlio di Sealtièl, e Giosuè, figlio di Iosadàk, con gli altri fratelli sacerdoti e leviti e quanti erano tornati dall'esilio a Gerusalemme. Essi incaricarono i leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori del tempio del Signore.
AT greco
1Es3,8καὶ τότε γράψαντες ἕκαστος τὸν ἑαυτοῦ λόγον ἐσφραγίσαντο καὶ ἔθηκαν ὑπὸ τὸ προσκεφάλαιον Δαρείου τοῦ βασιλέως καὶ εἶπαν
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3,9Giosuè, i suoi figli e i suoi fratelli, Kadmièl e i suoi figli, i figli di Giuda, si misero come un solo uomo a dirigere chi faceva il lavoro nel tempio di Dio; così pure i figli di Chenadàd con i loro figli e i loro fratelli, leviti.
AT greco
1Es3,9ὅταν ἐγερθῇ ὁ βασιλεύς δώσουσιν αὐτῷ τὸ γράμμα καὶ ὃν ἂν κρίνῃ ὁ βασιλεὺς καὶ οἱ τρεῖς μεγιστᾶνες τῆς Περσίδος ὅτι ὁ λόγος αὐτοῦ σοφώτερος αὐτῷ δοθήσεται τὸ νῖκος καθὼς γέγραπται
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3,10Mentre i costruttori gettavano le fondamenta del tempio del Signore, vi assistevano i sacerdoti con i loro paramenti e con le trombe, e i leviti, figli di Asaf, con i cimbali, per lodare il Signore secondo le istruzioni di Davide, re d'Israele.
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Essi cantavano lodando e rendendo grazie al Signore, ripetendo: "Perché è buono, perché il suo amore è per sempre verso Israele". Tutto il popolo faceva risuonare grida di grande acclamazione, lodando così il Signore perché erano state gettate le fondamenta del tempio del Signore.
3,11
Perché è buono, perché il suo amore è per sempre: la citazione è un ritornello frequente nel salterio (Sal 100,5; 106,1; 107,1; vedi pure 1Mac 4,24).
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3,12Tuttavia molti tra i sacerdoti e i leviti e i capi di casato anziani, che avevano visto il tempio di prima, mentre si gettavano sotto i loro occhi le fondamenta di questo tempio, piangevano forte; i più, invece, continuavano ad alzare grida di acclamazione e di gioia.
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3,13Così non si poteva distinguere il grido dell'acclamazione di gioia dal grido di pianto del popolo, perché il popolo faceva risuonare grida di grande acclamazione e il suono si sentiva lontano.