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CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Esodo - 25

Esodo

25 1 Il Signore parlò a Mosè dicendo:
2"Ordina agli Israeliti che raccolgano per me un contributo. Lo raccoglierete da chiunque sia generoso di cuore.
3Ed ecco che cosa raccoglierete da loro come contributo: oro, argento e bronzo,
4tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra,
5pelle di montone tinta di rosso, pelle di tasso e legno di acacia,
6olio per l'illuminazione, balsami per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico,
7pietre di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale.
Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro.
25,8-9 La presenza del Dio dell’alleanza è legata al tempo, ma anche a uno spazio. Il luogo dove Dio dimora, ma soprattutto il popolo nel quale dimora, diviene così “sacro”: e io abiterò in mezzo a loro (v. 8). Nel vangelo di Giovanni, il Verbo di Dio sceglierà la carne dell’uomo come luogo sacro del suo attendarsi tra noi: e venne ad abitare in mezzo a noi (1,14).
9Eseguirete ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello di tutti i suoi arredi.
Faranno dunque un'arca di legno di acacia: avrà due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza.
25,10-22 L’oggetto più prezioso e significativo della presenza di Dio è l’arca, che riveste una duplice valenza: scrigno della Testimonianza (v. 16) e trono da dove Dio rivolge i suoi ordini a Mosè (v. 22). Una delle denominazioni di Dio, il Signore degli eserciti, che siede sui cherubini (1Sam 4,4), ha un riferimento evidente al coperchio dell’arca, sormontato da due cherubini adoranti. Per le vicende dell’arca, vedi 1Sam 4-6; 2Sam 6; 1Re 8.
11La rivestirai d'oro puro: dentro e fuori la rivestirai e le farai intorno un bordo d'oro.
12Fonderai per essa quattro anelli d'oro e li fisserai ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro.
13Farai stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro.
14Introdurrai le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare con esse l'arca.
15Le stanghe dovranno rimanere negli anelli dell'arca: non verranno tolte di lì.
16Nell'arca collocherai la Testimonianza che io ti darò.
Farai il propiziatorio, d'oro puro; avrà due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza.
25,17 propiziatorio: lastra d’oro che copriva l’arca, considerata il luogo della presenza di Dio. Il termine dà rilievo al fatto che tale presenza si realizza come gratuita benevolenza di Dio verso il suo popolo. Essa prende forma nel rito dell’aspersione in occasione del sacrificio di cui si parla in Lv 16 (vedi note a Lv 16,2.14). Nel NT sarà Gesù Cristo lo strumento di espiazione che ottiene da Dio la remissione dei peccati (vedi nota a Rm 3,25).
18Farai due cherubini d'oro: li farai lavorati a martello sulle due estremità del propiziatorio.
19Fa' un cherubino a una estremità e un cherubino all'altra estremità. Farete i cherubini alle due estremità del propiziatorio.
20I cherubini avranno le due ali spiegate verso l'alto, proteggendo con le ali il propiziatorio; saranno rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini saranno rivolte verso il propiziatorio.
21Porrai il propiziatorio sulla parte superiore dell'arca e collocherai nell'arca la Testimonianza che io ti darò.
22Io ti darò convegno in quel luogo: parlerò con te da sopra il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno sull'arca della Testimonianza, dandoti i miei ordini riguardo agli Israeliti.
Farai una tavola di legno di acacia: avrà due cubiti di lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza.
25,23-30 La tavola (v. 23), trasportabile come l’arca, serve per poggiarvi sopra i pani dell’offerta (v. 30) a Dio, che saranno ritenuti sacri e destinati al consumo da parte dei sacerdoti (Lv 24,9; 1Sam 21,5).
24La rivestirai d'oro puro e le farai attorno un bordo d'oro.
25Le farai attorno una cornice di un palmo e farai un bordo d'oro per la cornice.
26Le farai quattro anelli d'oro e li fisserai ai quattro angoli, che costituiranno i suoi quattro piedi.
27Gli anelli saranno contigui alla cornice e serviranno a inserire le stanghe, destinate a trasportare la tavola.
28Farai le stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro; con esse si trasporterà la tavola.
29Farai anche i suoi piatti, coppe, anfore e tazze per le libagioni: li farai d'oro puro.
30Sulla tavola collocherai i pani dell'offerta: saranno sempre alla mia presenza.
Farai anche un candelabro d'oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo.
25,31 candelabro… e i suoi bracci: in ebraico menorah; serve a far luce e ad ardere davanti a Dio, nella tenda. Per costruirlo è richiesto un talento d’oro, cioè circa 33 kg (v. 39). Con il tempo è divenuto uno dei più comuni simboli dell’ebraismo.
32Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro lato.
33Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla, e così anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro.
34Il fusto del candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle:
35un bulbo sotto i due bracci che si dipartono da esso e un bulbo sotto i due bracci seguenti e un bulbo sotto gli ultimi due bracci che si dipartono da esso; così per tutti i sei bracci che escono dal candelabro.
36I bulbi e i relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola massa d'oro puro lavorata a martello.
37Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da illuminare lo spazio davanti ad esso.
38I suoi smoccolatoi e i suoi portacenere saranno d'oro puro.
39Lo si farà con un talento di oro puro, esso con tutti i suoi accessori.
40Guarda ed esegui secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.


Note al testo

25,8-9 La presenza del Dio dell’alleanza è legata al tempo, ma anche a uno spazio. Il luogo dove Dio dimora, ma soprattutto il popolo nel quale dimora, diviene così “sacro”: e io abiterò in mezzo a loro (v. 8). Nel vangelo di Giovanni, il Verbo di Dio sceglierà la carne dell’uomo come luogo sacro del suo attendarsi tra noi: e venne ad abitare in mezzo a noi (1,14).
25,10-22 L’oggetto più prezioso e significativo della presenza di Dio è l’arca, che riveste una duplice valenza: scrigno della Testimonianza (v. 16) e trono da dove Dio rivolge i suoi ordini a Mosè (v. 22). Una delle denominazioni di Dio, il Signore degli eserciti, che siede sui cherubini (1Sam 4,4), ha un riferimento evidente al coperchio dell’arca, sormontato da due cherubini adoranti. Per le vicende dell’arca, vedi 1Sam 4-6; 2Sam 6; 1Re 8.
25,17 propiziatorio: lastra d’oro che copriva l’arca, considerata il luogo della presenza di Dio. Il termine dà rilievo al fatto che tale presenza si realizza come gratuita benevolenza di Dio verso il suo popolo. Essa prende forma nel rito dell’aspersione in occasione del sacrificio di cui si parla in Lv 16 (vedi note a Lv 16,2.14). Nel NT sarà Gesù Cristo lo strumento di espiazione che ottiene da Dio la remissione dei peccati (vedi nota a Rm 3,25).
25,23-30 La tavola (v. 23), trasportabile come l’arca, serve per poggiarvi sopra i pani dell’offerta (v. 30) a Dio, che saranno ritenuti sacri e destinati al consumo da parte dei sacerdoti (Lv 24,9; 1Sam 21,5).
25,31 candelabro… e i suoi bracci: in ebraico menorah; serve a far luce e ad ardere davanti a Dio, nella tenda. Per costruirlo è richiesto un talento d’oro, cioè circa 33 kg (v. 39). Con il tempo è divenuto uno dei più comuni simboli dell’ebraismo.