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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Daniele - 4

Daniele

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NT greco

CEI 2008 4 4,1 Io, Nabucodònosor, ero tranquillo nella mia casa e felice nel mio palazzo,
CEI 2008 4,2quando ebbi un sogno che mi spaventò. Mentre ero nel mio letto, le immaginazioni e le visioni della mia mente mi turbarono.
CEI 2008 4,3Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno.
CEI 2008 4,4Allora vennero i maghi, gli indovini, i Caldei e gli astrologi, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione.
CEI 2008 Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltassàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dèi santi, e gli raccontai il sogno
4,5  Il nome Baltassàr è formato con il titolo divino Bel, che veniva usato per il dio babilonese Marduc.
CEI 2008 4,6dicendo: "Baltassàr, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dèi santi è in te e che nessun mistero ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione.
CEI 2008 4,7Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto, erano queste:

Io stavo guardando,
ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla terra.
CEI 2008 4,8Quell'albero divenne alto, robusto,
la sua cima giungeva al cielo
ed era visibile fino all'estremità della terra.
CEI 2008 4,9Le sue foglie erano belle e i suoi frutti abbondanti
e vi era in esso da mangiare per tutti.
Le bestie del campo si riparavano alla sua ombra
e gli uccelli del cielo dimoravano fra i suoi rami;
di esso si nutriva ogni vivente.
CEI 2008 Mentre nel mio letto stavo osservando
le visioni che mi passavano per la mente,
ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo
4,10 un vigilante: un angelo.
CEI 2008 4,11e gridò a voce alta:
"Tagliate l'albero e troncate i suoi rami:
scuotete le foglie, disperdetene i frutti:
fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi rami.
CEI 2008 4,12Lasciate però nella terra il ceppo con le radici,
legato con catene di ferro e di bronzo
sull'erba fresca del campo;
sia bagnato dalla rugiada del cielo
e abbia sorte comune con le bestie sull'erba della terra.
CEI 2008 4,13Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano
gli sia dato un cuore di bestia;
sette tempi passino su di lui.
CEI 2008 4,14Così è deciso per sentenza dei vigilanti
e secondo la parola dei santi.

Così i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo può dare a chi vuole e insediarvi anche il più piccolo degli uomini".
CEI 2008 4,15Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu, Baltassàr, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dèi santi".
CEI 2008 4,16Allora Daniele, chiamato Baltassàr, rimase per qualche tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli disse: "Baltassàr, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione". Rispose Baltassàr: "Signore mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari.
CEI 2008 4,17L'albero che tu hai visto, alto e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo ed era visibile per tutta la terra
CEI 2008 4,18e le cui foglie erano belle e i frutti abbondanti e in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le bestie della terra e sui cui rami abitavano gli uccelli del cielo,
CEI 2008 4,19sei tu, o re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta, è giunta al cielo e il tuo dominio si è esteso fino all'estremità della terra.
CEI 2008 4,20Che il re abbia visto un vigilante, un santo che discendeva dal cielo e diceva: "Tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo con le sue radici, legato con catene di ferro e di bronzo sull'erba fresca del campo; sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie del campo, finché sette tempi siano passati su di lui",
CEI 2008 4,21questa, o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore:
CEI 2008 4,22Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie del campo; ti pascerai di erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole.
CEI 2008 L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio.
4,23 La parola Cielo sta qui al posto di “Dio” o “Signore”: è un modo per evitare di pronunciare il nome divino, secondo l’uso della tradizione giudaica. Vedi anche nota a 2,18.
CEI 2008 4,24Perciò, o re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità".
CEI 2008 4,25Tutto questo accadde al re Nabucodònosor.
CEI 2008 4,26Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza del palazzo reale di Babilonia,
CEI 2008 4,27il re prese a dire: "Non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?".
CEI 2008 4,28Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: "A te io parlo, o re Nabucodònosor: il regno ti è tolto!
CEI 2008 4,29Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie del campo; ti pascerai di erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole".
CEI 2008 4,30In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodònosor. Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, i capelli gli crebbero come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli.
CEI 2008 4,31"Ma finito quel tempo io, Nabucodònosor, alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno,

il cui potere è potere eterno
e il cui regno è di generazione in generazione.
CEI 2008 4,32Tutti gli abitanti della terra
sono, davanti a lui, come un nulla;
egli tratta come vuole le schiere del cielo
e gli abitanti della terra.
Nessuno può fermargli la mano e dirgli: "Che cosa fai?".

CEI 2008 4,33In quel tempo tornò in me la conoscenza e, con la gloria del regno, mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore: i miei ministri e i miei dignitari mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche più grande.
CEI 2008 4,34Ora io, Nabucodònosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono vere e le sue vie sono giuste; egli ha il potere di umiliare coloro che camminano nella superbia".