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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Altre Lettere - 1 Giovanni - 5

1 Giovanni

5 1 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
2 Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti,
perché in questo consiste l`amore di Dio, nell`osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
5,3 Cfr. Mt 11, 30.
Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede.
5,4 Vincere il mondo è vincere satana: 2, 13-14. Cristo ha vinto il mondo ( cfr. Gv 12, 31 ; cfr. Gv 14, 30. cfr. Gv 16, 33) e lo vince nei suoi fedeli: cfr. Ap 3, 21 cfr. Ap 5, 5. cfr. Ap 12, 11.
5 E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?
Questi è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con acqua soltanto, ma con l`acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
5,6 L’acqua è il battesimo che rivelò Cristo a Israele; il sangue è il suo sacrificio: cfr. Gv 19, 34. Contro i falsi maestri, Giovanni afferma la realtà storica di Cristo. Sulla testimonianza dello Spirito a favore di Cristo cfr. Gv 15, 26. 16, 10; 14, 30; 16, 33.
7 Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza:
8 lo Spirito, l`acqua e il sangue, e questi tre sono concordi.
Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che ha dato al suo Figlio.
5,9 Il Figlio ha compiuto le opere del Padre: cfr. Gv 5, 32-34.37. 16, 338, 18.
10 Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso a suo Figlio.
E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio.
5,11 La vita eterna è il complesso dei doni divini portati da Cristo agli uomini.
Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.
5,12 E’ impossibile raggiungere Dio senza passare per il Figlio.
13 Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
Efficacia della preghiera
Questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
5,14 Cfr. 3, 21-22. cfr. Mt 7, 7. cfr. Gv 14, 13.
15 E se sappiamo che ci ascolta in quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già quello che gli abbiamo chiesto.
Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s`intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c`è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare.
5,16 Il peccato che conduce alla morte è, un peccato di particolare gravità, come l’apostasia, che fa perdere la grazia e la fede: cfr. Mt 12, 32. cfr. Eb 6, 4-8. Un. peccatore di questo genere viene lasciato al giudizio di Dio, il quale saprà energicamente e salutarmente richiamarlo: cfr.1 Cor 5, 5. cfr1 Tm 1, 20.
17 Ogni iniquità è peccato, ma c`è il peccato che non conduce alla morte.
Ricapitolazione
Sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca: chi è nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo tocca.
5,18 In una prospettiva diversa da quella dei vv. 16-17, Giovanni dice che il cristiano non pecca in quanto in lui è un nuovo principio vitale - la filiazione divina - che lo mette in grado di vincere il peccato.
19 Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno.
20 Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l`intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna.
Figlioli, guardatevi dai falsi dei!
5,21 L’improvvisa conclusione non mette in guardia dalla idolatria nel senso della pratica pagana, ma dalla falsa fede: l’errore e il peccato si devono fuggire come l’idolatria.

Note al testo

5,3 Cfr. Mt 11, 30.
5,4 Vincere il mondo è vincere satana: 2, 13-14. Cristo ha vinto il mondo ( cfr. Gv 12, 31 ; cfr. Gv 14, 30. cfr. Gv 16, 33) e lo vince nei suoi fedeli: cfr. Ap 3, 21 cfr. Ap 5, 5. cfr. Ap 12, 11.
5,6 L’acqua è il battesimo che rivelò Cristo a Israele; il sangue è il suo sacrificio: cfr. Gv 19, 34. Contro i falsi maestri, Giovanni afferma la realtà storica di Cristo. Sulla testimonianza dello Spirito a favore di Cristo cfr. Gv 15, 26. 16, 10; 14, 30; 16, 33.
5,9 Il Figlio ha compiuto le opere del Padre: cfr. Gv 5, 32-34.37. 16, 338, 18.
5,11 La vita eterna è il complesso dei doni divini portati da Cristo agli uomini.
5,12 E’ impossibile raggiungere Dio senza passare per il Figlio.
5,14 Cfr. 3, 21-22. cfr. Mt 7, 7. cfr. Gv 14, 13.
5,16 Il peccato che conduce alla morte è, un peccato di particolare gravità, come l’apostasia, che fa perdere la grazia e la fede: cfr. Mt 12, 32. cfr. Eb 6, 4-8. Un. peccatore di questo genere viene lasciato al giudizio di Dio, il quale saprà energicamente e salutarmente richiamarlo: cfr.1 Cor 5, 5. cfr1 Tm 1, 20.
5,18 In una prospettiva diversa da quella dei vv. 16-17, Giovanni dice che il cristiano non pecca in quanto in lui è un nuovo principio vitale - la filiazione divina - che lo mette in grado di vincere il peccato.
5,21 L’improvvisa conclusione non mette in guardia dalla idolatria nel senso della pratica pagana, ma dalla falsa fede: l’errore e il peccato si devono fuggire come l’idolatria.